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discopatia

Dolore discogenico (Lombalgia)

Esistono casi in cui una lombalgia invalidante, irradiata o meno agli arti inferiori, non trova un adeguato corrispettivo RMN che non siano diffusi segni di discopatia degenerativa.In questi casi, è ipotizzabile che la presenza di fissurazioni dell ‘ anulus, reperto comune nella discopatia degenerativa, sia essa stessa la fonte della sensazione dolorosa.Il concetto di dolore discogenico è supportato da vari studi dimostranti la  presenza di terminazioni nervose nocicettive  a livello delle fibre esterne dell’ anulus. ​

Tecniche

Su questi presupposti si fonda il valore diagnostico della cosiddetta discografia provocativa. L’ esame prevede, con metodiche variabili, la puntura del disco intervertebrale sotto controllo fluoroscopico; una volta raggiunto il nucleo polposo, l ’ iniezione di mezzo di contrasto non ionico fornisce due tipi di informazione: a) l’ opacificazione del nucleo stesso e di eventuali fissurazioni dell’ anulus b) la comparsa di dolore: l’ evidenza discografica di fissurazioni anulari e la fedele sovrapposizione tra il dolore evocato e quello abitualmente riferito dal paziente, configurano un quadro noto come internal disc disruption virtualmente diagnostico di dolore discogenico. Sebbene l’ introduzione della discografia risalga al 1948 i dubbi sollevati riguardo la sua specificità ne hanno limitato per lungo tempo l’ utilizzo. A partire dagli anni ’80, il ruolo della discografia è stato ampiamente rivalutato per accuratezza e specificità.   

In conclusione, la diagnosi di dolore discogenico  necessita  che la RMN escluda la  presenza di ulteriore patologia degenerativa e che la discografia identifichi con certezza il disco responsabile. 

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