Università di Roma Sapienza
Direttore Unità Operativa di Terapia del dolore
Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Andrea - Roma
Ernia del disco
Un’ernia discale può colpire chiunque, non si tratta di un problema di età. Ne soffrono persino bambini e sportivi molto allenati. Un movimento falso spesso basta a mettere in gioco una spina dorsale già compromessa. A mettere in pericolo la spina dorsale e quindi a provocare un’ernia discale (prolasso del disco) sono soprattutto carichi monolaterali sostenuti durante l’attività lavorativa o nel tempo libero, sovrappeso, posture errate, una “ereditarietà“ negativa e defaillance nella forza muscolare. Spesso dietro un dolore si nasconde un’ernia nella zona lombosacrale (la variante più frequente in assoluto), legata ai cosiddetti dolori radicolari e a paralisi e/o intorpidimento alle gambe. Ma dietro si nascondono dolori che originano dalle radici nervose e si diramano nelle regioni circostanti. I dolori alla schiena ed i dolori legati ad un’ernia discale compromettono e limitano gravemente la qualità della vita.
Trattamento
Iniezione di steroidi transforaminali e radiofrequenza gangliare
Forse non tutti sanno che un'ernia discale che prende contatto con un nervo non produce dolore. Produce riduzione nella funzione del nervo: ridotta forza e sensibilità
Il dolore viene avvertito quando l'ernia produce enzimi infiammatori e sensibilizza la radice. A quel punto anche un semplice contatto causa dolore.
Ecco perché da decenni si effettua la somministrazione transforaminale, direttamente sull'ernia, di cortisone. Lo scopo è sfiammare la zona e far ridurre e disidratare la protrusione erniaria. Tale procedura può essere seguita da una radiofrequenza pulsata del ganglio della radice.
